Riserva Marina di Miramare – Trieste

La Riserva Marina di Miramare è stata istituita nel 1986 con decreto del Ministero dell’Ambiente che ne ha affidato la gestione all’Associazione WWF Italia onlus; è stato il primo parco marino istituito in Italia. Miramare è parte della rete di 17 aree naturali protette del Friuli Venezia Giulia, e la sua gestione è sostenuta, oltre che dal Ministero dell’Ambiente, anche dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. . L’area è classificata comeArea Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo.
L’area marina protetta di Miramare partecipa fin dagli anni Settanta al programma “Uomo e Biosfera” – Man and the Biosphere Programme (MaB), un programma intergovernativo nato nel 1971 nel corso della 16ª Conferenza Generale UNESCO con lo scopo di fornire basi scientifiche alle azioni di impulso all’uso sostenibile e razionale, oltre che alla conservazione, delle risorse della cosiddetta “biosfera”, incoraggiando, allo stesso tempo, formule equilibrate di gestione nel rapporto uomo/ambiente a livello globale.

Relitto dell’EVDOKIA II – Chioggia

Tragica protagonista di storia recente, la motonave EVDOKIA II è affondata al largo di Chioggia il 7 marzo del 1991.

Battente bandiera delle Antille, la nave con la sua lunghezza di 100 metri e con 1,437 tonnellate di stazza netta, navigava avvolta nella nebbia quando, speronata sulla fiancata sinistra dal cargo Onduregno PHILIPPOS, affondò. 

Lo squarcio provocò l’affondamento della motonave dando però tempo all’equipaggio di mettersi in salvo.

Posizionato a circa sette miglia marine dalla costa, il relitto è adagiato in assetto di navigazione su un fondale di circa 30 metri, in acque non sempre limpide, è un richiamo costante alla prudenza ed all’attenzione. 

Nel 1994 tutta la parte alta del castello è stata tagliata e 
spostata lateralmente a circa 150 mt dal relitto stesso.

Il relitto si presenta completamente coperto da concrezioni marine. 
L’immersione si presta a due livelli di difficoltà: 
Immersione facile ed adatta anche a subacquei di poca esperienza (accompagnati) che prevede la circumnavigazione del relitto e la visita alle stive aperte.

Le “Tegnùe” – Chioggia

Fin dal 18° secolo era già nota la presenza di rocce sommerse al largo delle coste del nord Adriatico. I pescatori locali le hanno sempre chiamate “Tegnùe” per la loro capacità di trattenere e rompere le reti. Questi fondali sono sempre stati apprezzati per la loro pescosità anche se temuti per i motivi di cui sopra. Tegnùe ce ne sono in tutto l’Adriatico settentrionale a profondità variabili dai 15 ai 40 metri.Hanno dimensioni variabili da piccoli massi isolati fino a formazioni estese per centinaia di metri. Le Tegnùe sono rocce costruite da organismi marini generalmente  sovrapposti a substrati duri precedentemente formatisi per il consolidamento di sabbie. Si tratta in definitiva di veri e propri reefs naturali, che differiscono da quelli tropicali perché i principali organismi costruttori non sono i coralli ma le alghe rosse calcaree chiamate “Corallinacee”.
Nel 2002 vengono dichiarate  “Zona di Tutela Biologica” dove é vietata qualsiasi forma di pesca, l’ancoraggio e l’immersione al di fuori delle boe predisposte.
La bassa profondità, l’apporto di acqua dolce dei fiumi e l’irradiamento solare estivo, portano alla stratificazione della colonna d’acqua con conseguente termoclino a volte molto evidente. La temperatura dell’acqua sul fondo è piuttosto fredda anche nel periodo estivo ed è consigliabile almeno una muta da 5 mm. Nel periodo invernale la temperatura può scendere anche sotto i 10°. La trasparenza dell’acqua dipende da molti fattori e può variare da zona a zona anche nel corso della stessa giornata. Tra le cause principali che possono intorbidire l’acqua vi sono le condizioni meteo, in modo particolare il mare da Scirocco che, data la poca profondità tende a sollevare i sedimenti fangosi del fondo. La stagione migliore, sia per la ricchezza di fauna e flora, sia per la trasparenza dell’acqua, è il periodo invernale e primaveril

Y-40 The Deep Joy – Montegrotto Terme

Y-40® The Deep Joy è la piscina più profonda del mondo.
Progettata dall’architetto Emanuele Boaretto e realizzata dall’Hotel Terme Millepini, è stata inaugurata nel 2014 da Enzo Maiorca e Umberto Pelizzari, entrando nel Guinness World Record grazie alla profondità di 42,15 metri.

Y-40® è visitabile gratuitamente tutti i giorni fino alle 22:00, passeggiando a 5 metri di profondità, all’interno del primo ponte-tunnel sommerso al mondo.

Paguro

14 Luglio

Relitto del PAGURO – Ravenna A metà del 1965 la piattaforma fu posizionata nell’Alto Adriatico sul pozzo denominato PC7 (Porto Corsini 7), a 11 miglia dal porto di Ravenna, all’altezza della foce dei Fiumi Uniti, su di un fondale di 25 metri. Il [...]

Relitto del PAGURO – Ravenna

A metà del 1965 la piattaforma fu posizionata nell’Alto Adriatico sul pozzo denominato PC7 (Porto Corsini 7), a 11 miglia dal porto di Ravenna, all’altezza della foce dei Fiumi Uniti, su di un fondale di 25 metri.
Il 28 settembre 1965  un’eruzione di gas causò un’incendio sulla piattaforma. Dopo i tentativi iniziali di domare l’eruzione, la piattaforma venne abbandonata la sera del 28 settembre. La piattaforma affondò l’indomani. L’esplosione creò un cratere centrale profondo 33 metri.
La parte più alta della struttura attualmente si trova a 10 metri sotto il livello del mare, ed il cratere formatosi sul fondo marino, di natura argillosa sabbiosa, raggiunge i 35 metri di profondità ed ha visto una esplosione della flora e della fauna marina, tanto che oggi, questo reef artificiale è diventato meta di esplorazione subacquea. Nel 1991 è stato anche permesso l’ampliamento della struttura tramite deposizione al fondo di altro materiale ferroso proveniente dalla demolizione di altre piattaforme adriatiche, ingrandendo l’area attiva di questo santuario marino.
Per regolamentare le immersioni e salvaguardare la vita attorno alla Paguro, è stata istituita a Ravenna l’Associazione Paguro, e dal 21 luglio 1995 l’area contenente il relitto della piattaforma è stata dichiarata dal Ministero delle risorse agricole Zona di tutela biologica tramite il Decreto “Istituzione della zona di tutela biologica nell’ambito del compartimento marittimo di Ravenna”.
La zona di tutela biologica è diventata sito di interesse comunitario con delibera della regione Emilia-Romagna dell’8 febbraio 2010.

Centro Iperbarico – Ravenna    IN PROGRAMMAZIONE !

Nel Centro Iperbarico di Ravenna è situato il Centro fisiopatologia attività acquatiche, una struttura di eccellenza nell’assistenza sanitaria a chi effettua attività professionali o ricreative legate alla subacquea.

I medici del Centro verificano la presenza dei requisiti necessari allo svolgimento delle attività subacquee, valutano l’idoneità all’immersione, effettuano screening preventivi o rilevano informazioni in caso di danni a lungo termine legati all’attività subacquea.

Il Centro applica i criteri indicati dalla legge Italiana e di idoneità all’attività subacquea stabiliti dall’European Diving Technology Committee (EDTC) e dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI).

        Il promontorio di Portofino offre 20 splendide immersioni, tra cui nella baia di San Fruttuoso il famosissimo Cristo degli Abissi. Tra secche, paesaggi rocciosi e pareti ,in uno degli scenari più ricchi [...]

Area Naturale Marina protetta – Portofino

L’area naturale marina protetta di Portofino è un’area marina protetta istituita con decreto del Ministero dell’Ambiente il 26 aprile 1999, con sede a Santa Margherita Ligure, ed è situata nel territorio di levante della città metropolitana di Genova fra i comuni di Camogli, Santa Margherita Ligure e Portofino. L’area è stata dichiarata Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo.
Le falesie sommerse del Promontorio di Portofino ospitano una vasta fauna ed una ricca flora, quasi unica nel mar Mediterraneo.
L’area è stata divisa in tre zone di salvaguardia, dette AB e C. In tutte e tre le zone è fatto divieto di navigazione libera, caccia o cattura della fauna, la pesca subacquea e le immersioni se non diversamente specificato. In ogni caso sono vietate le attività subacquee che richiedano un contatto con il fondale, e inoltre è vietato l’ancoraggio delle imbarcazioni.

Area marina protetta – Isola di Bergeggi

L’isola di Bergeggi è situata a breve distanza dalla costa della riviera ligure di ponente, in prossimità dell’omonimo Comune ed al traverso della Punta del Maiolo, a circa 10 km a Sud-Ovest di Savona. Si tratta di un piccolo cono di roccia che si erge sul mare fino a 53 metri di altezza, ricoperto di macchia mediterranea e fronteggiato da una costa movimentata da grotte ed insenature, con calette sabbiose e falesie a picco su un mare cristallino, nei cui fondali il coralligeno si alterna con estese praterie di Posidonia. In questo contesto di alto valore naturalistico e paesaggistico, che si distingue per la varietà degli scenari e delle specie animali e vegetali presenti, sin dal 1985 è stata costituita la riserva naturale regionale di Bergeggi, che comprende l’isola più un’area a terra per complessivi otto ettari. Inoltre ben tre aree dello stesso territorio, tra cui la stessa isola di Bergeggi, il tratto di costa prospiciente ed i fondali circostanti, sono stati scelti dalla Regione Liguria e dal Ministero dell’Ambiente come Siti di Interesse Comunitario (SIC).
L’Area marina protetta Isola di Bergeggi è stata istituita nel 2007, affidandone la gestione all’omonimo Comune. Ha un’estensione di 215 ettari e comprende sia le acque che circondano l’isola, sia il tratto di mare che giunge sino alle coste di Punta del Maiolo e di Punta Predani.

Isola d’Elba

8 Giugno - 9 Giugno

Isola d’Elba – Livorno

L’Elba è un’isola del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano rinomata per le spiagge e per aver ospitato Napoleone Bonaparte durante il suo esilio (1814–15).
Nella cittadina settentrionale di Portoferraio, le esposizioni presso il Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche ripercorrono la permanenza dell’imperatore francese.
A est, il Museo dei Minerali dell’Elba di Rio Marina presenta ricostruzioni di ambienti minerari.Per gli amanti della subacquea, l’Isola d’Elba rappresenta senza alcun dubbio un perfetto binomio vacanze-immersioni.
I suoi fondali sono in grado di regalare emozioni a non finire: secche, franate, grotte, relitti e pareti che sprofondano a picco nel blu, ospitano una miriade di forme di vita tra cui gorgonie rosse, coralli, nudibranchi e aragoste.
All’Isola d’Elba sono presenti tantissimi punti di immersione ed è possibile immergersi qualsiasi tempo faccia, perché si trova sempre un punto a ridosso dal vento.

Isola di Pianosa – Livorno

Il Parco ha aperto ai diving la fruizione subacquea contingentata per la scoperta dei fondali più belli dell’area protetta dell’isola.
Questo risultato è il frutto di una proficua collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e operatori del settore e del consorzio elbano diving.
I magnifici fondali proibiti sono finalmente visibili a subacquei esperti e a piccoli gruppi accompagnati da guide ambientali subacquee.
Si tratta di una fruizione, che è stata preceduta da un monitoraggio scientifico, sono stati definiti i percorsi di immersione e le regole di accesso.

Argentario – Grosseto

‘Argentario è un promontorio a piombo sul mare che proprio per la sua natura mitiga il clima della zona permettendo bellissime immersioni durante tutti i periodi dell’anno.
A nord, uscendo dal porto di Porto Santo Stefano, potrete immergervi negli anfratti della costa o dello splendido isolotto dell’Argentarola con le sue grotte e le sue pareti coloratissime e tappezzate da gorgonie rosse.
Da non perdere nella zona lo scoglio del corallo e cala grande dove è possibile effettuare bellissime immersioni notture.
A sud la bellissima località turistica di Porto Ercole con le splendide rocche che sovrastano il paese e da cui è possibile imbarcarsi per visitare il versante meridionale dell’Argentario con la possibilità di tuffarsi sulla secca di capo d’uomo, ritenuta assieme alla secca di mezzo canale una delle più belle immersioni della zona, punta finestra con i suyoi coralli e ventagli di gorgonie e cala dei santi dove è possibile qualsiasi tipo di avvistamento.

Antignano – Livorno

Monte Conero  – Ancona

Come un’oasi in un deserto sabbioso il Monte Conero rappresenta l’unica elevazione di rilievo di tutta la costa orientale italiana, dalle lagune venete fino al Gargano.

Tutto il litorale di questo grande promontorio che si staglia nel blu dell’Adriatico è costituito da bianche scogliere calcaree che scendono ripide sul mare, disegnando lungo il perimetro del Conero solitarie insenature, molte delle quali raggiungibili solo via mare e dove i fondali sono un continuo susseguirsi di franate, secche e relitti che innalzandosi dalle piatte distese di sabbia costituiscono importanti oasi di vita.

Carloforte  – Cagliari

Il Carloforte Diving è un centro di immersioni per appassionati di fotosub e di giornate in mare per godersi appieno le meraviglie offerte dalla natura della nostra isola e dei nostri fondali.

Un diving per grandi e piccini, per chi non ha voglia di troppe persone intorno e godersi in pochi splendide immersioni, il tutto con un ritmo non frenetico ma anzi, di totale vacanza.

Iimmersioni in tonnara, gite snorkeling e giri dell’isola vi aspettano a bordo di una comoda barca di circa 11 mt con un buon aperitivo da gustare ammirando scogliere mozzafiato ed un mare senza eguali

Santa Maria di Leuca  – Lecce

Incorniciato in un panorama naturale meraviglioso e intatto, reso caratteristico da spuntoni di roccia e da scogliere dalla ricca fauna, il Salento non è solo un angolo di Italia perfetto per una vacanza immersi in una natura generosa e lussureggiante.

È anche un posto meraviglioso per gli amanti delle immersioni, dato che la bellezza che si rivela sulla sua terraferma è pari a quella che sta nascosta agli occhi qualche metro sotto il livello del mare. La forma delle coste rocciose, i fondali particolarmente ricchi di flora e la presenza di pesci e animali marini di ogni specie rende infatti i fondali sabbiosi del Salento lo sfondo ideale per un’avventura sott’acqua. Non a caso nei dintorni proliferano scuole di diving e negozi che noleggiano attrezzature per ogni livello di immersione, a disposizione degli appassionati, sia esperti che principianti.

Parco archeologico di Baia – Napoli

L’area del parco sommerso rappresenta, assieme al parco sommerso di Gaiola, un esempio unico in ambito Mediterraneo di protezione archeologica e naturalistica subacquea.
Le due aree protette, si propongono appunto la tutela e lo studio dei reperti archeologici sommersi in tali aree congiuntamente alla salvaguardia degli ecosistemi marini e costieri.La particolarità di tali zone è legata al fenomeno vulcanico del bradisismo che ha interessato da sempre l’intera costa nord dell’area napoletana. Tale fenomeno ha causato movimenti verticali dell’area con escursioni in positivo ed in negativo di molti metri provocando negli ultimi 2000 anni l’inabissamento della linea di costa romana di circa 6/8 metri. Intorno al primo secolo a.C. infatti l’intera zona costiera a nord di Napoli era una fiorentissima stazione climatica, resa alla moda anche dalla presenza di una villa imperiale, il Pausilypon appunto che dette il nome al Promontorio di Posillipo, costruita dal ricco liberto Publio Vedio Pollione. Costui alla sua morte, nel 15 a.C., nominò Augusto erede di tutti i suoi beni, Pausilypon compreso. In seguito ingrandita ed abbellita come proprietà imperiale, tale luogo pare abbia visto il tragico concludersi della congiura contro l’imperatore Nerone.
Fra gli ambienti di maggiore pregio, che oggi si trovano inabissati, vi è il ninfeo di Punta Epitaffio, triclinium con funzione di sala per banchetti risalente all’epoca dell’imperatore Claudio, le cui statue sono state trasferite all’interno del Museo archeologico dei Campi Flegrei dove l’ambiente è stato ricostruito.
Inoltre si trovano sommersi su tale costa i resti dei porti commerciali di Baia (Lacus Baianus) ed il Portus Julius. Più a nord aveva sede il porto di Capo Miseno sede storica della flotta imperiale romana.
Lo straordinario valore di tali siti è dato sia dal notevole stato di conservazione dei reperti archeologici, oltre che dal loro valore storico archeologico oggettivo. Mosaici, tracce di affreschi, sculture, tracciati stradali e colonne, sono sommersi a circa 5 metri sotto il livello del mare tra anemoni stelle marine e branchi di castagnole. Inoltre la presenza di ecosistemi sommersi di pregio come il fondale a precoralligeno e comunità di fanerogame marine (essenzialmente Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa) fanno di tali luoghi ambienti di valore naturalistico rilevante, riconosciuti come tali sia dalla legislazione nazionale italiana, sia da quella Comunitaria. Il luogo è straordinariamente suggestivo, e fa di questo tratto dei fondali una piccola Atlantide romana.

Isola di Favignana  – Trapani

Favignana, “la grande farfalla sul mare”così come venne definita dal pittore Salvatore Fiume negli anni ’70, è il capoluogo e l’isola maggiore dell’arcipelago delle Egadi. L’isola era conosciuta nell’antichità con vari nomi come Aponiana, Katria, Gilia, Aegusa in latino o Auegusa (dal greco “isola delle capre” per la loro abbondante presenza sull’isola). Favignana viene ricordata anche da molti scrittori antichi quali Plinio, Polibio, Nepoziano, l’anonimo Ravennate e dai geografi arabi era conosciuta col nome di Djazirat ‘ar Rahib (“isola del monaco o del romito”, per via del castello che si erge sulla sommità dell’isola, in cui avrebbe vissuto, per l’appunto, un monaco). Il nome attuale di Favignana risale al Medioevo e deriverebbe dal nome del vento Favonio proveniente da Ovest.Numerose sono  le esperienze subacquee che si possono vivere negli splendidi fondali di Favignana, Marettimo, Levanzo, Maraone e Formica. Particolarmente suggestive sono ad esempio le immersioni alla secca del Toro e alla Galeotta, assieme a tante altre, con diversi gradi di difficoltà che vanno dalle esigenze dei principianti fino ad arrivare ad attività via via più impegnative per un pubblico di esperti. Ognuna di esse rappresenta comunque un appuntamento da non perdere per vivere il meraviglioso mondo sommerso del mare delle Egadi.

San Vito lo Capo  – Trapani

Adagiato sulla bellissima spiaggia che lo ha reso famoso in tutto il mondo, San Vito Lo Capo, con il suo clima mite anche in inverno, è una delle mete più amate della Sicilia occidentale e si trova a pochi chilometri dalla famosa Riserva Naturale dello Zingaro.
L’atmosfera mediterranea che vi si respira, la ricchezza di bellezze naturalistiche e le numerose opportunità culturali dei dintorni rendono  San Vito Lo Capo la meta ideale per una vacanza al mare con tutta la famiglia.

Isola di Lampedusa  – Agrigento

Lampedusa è una delle Isole Pelagie, nel Mar Mediterraneo, nell’Italia meridionale. È nota per le spiagge, tra cui la Spiaggia dei Conigli, con acque poco profonde e vivace vita marina. Sulla costa meridionale, si affaccia sull’Area Marina Protetta Isole Pelagie, luogo di deposizione delle uova per le tartarughe marine. Più a est, la più piccola Cala Greca è una spiaggia protetta. I delfini popolano le acque intorno all’isola.